Mette a frutto la sua cultura umanistica e scientifica come istitutrice in casa del Barone von Suttner, il cui figlio Artur si innamora, ricambiato, di lei. La famiglia, che osteggia il matrimonio, la allontana. Così Bertha diventa la segretaria di Alfred Nobel, a cui rimane legata da una profonda relazione di amicizia fino alla morte del fisico, nel 1896.
Nel 1876 sposa in segreto Artur von Sutter, e fugge con lui in Caucaso. Dopo una traumatica esperienza di guerra, rientra a Vienna nel 1885 e pubblica “Inventario di un’anima”, ispirato dalla visione pacifista di Nobel, libro che le apre tutti i circoli letterari d’Europa. In seguito, il suo romanzo capolavoro, “Giù le Armi”, nonostante la critica maschilista, ispira politici, letterati e uomini di cultura del tempo.
Nel 1891 fonda la Società per la Pace Austriaca e negli anni successivi diventa la pioniera del Movimento Internazionale della Pace lottando con tutte le sue forze per evitare lo scoppio di una guerra mondiale.
Il premio Nobel per la Pace, ricevuto nel 1905, è il riconoscimento della sua costante opera di servizio come benefattrice dell’umanità. Muore nel 1914, alla vigilia dello scoppio di quella guerra che tanto aveva cercato di evitare con la sua opera di pace.
Recensione a cura di Maria Vittoria Randazzo
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