La newsletter per chi ha sete di comunicare |
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Ciao ,
eccoci qui con la nostra terza Spuma, la newsletter a quattro mani di una copywriter, Silvia Ghisi, e di una graphic e web designer, Elisa Santambrogio.
La parola questo mese va a Elisa. Ma come prima cosa vogliamo entrambe ringraziare le numerose persone che si sono iscritte dopo Spuma #2. Abbiamo superato le 130 iscrizioni in due mesi! Per noi questo numero è gigante e significa tantissimo. E tutta questa fiducia ci stimola a fare sempre meglio e, al tempo stesso, comporta anche una certa dose di ansia da prestazione. 😄
Dopo i dovuti ringraziamenti,
come sta andando questa estate, ?
Chissà se sei in ferie, se ci devi ancora andare o se le hai appena terminate. Noi in questi giorni siamo in modalità relax (finalmente).
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Tornando a noi e alla newsletter, senza divagare troppo, questo mese abbiamo deciso di sporcarci virtualmente le mani con i colori.
Vogliamo trattare questo argomento dal punto di vista dell’inclusività, anche perché non siamo esperte di armocromia, dunque è meglio se restiamo nel nostro campo.
Inoltre, la scelta dei colori e dei loro abbinamenti, molto importante per la perfetta riuscita di una grafica o di un sito web, non dovrebbe basarsi solo sul gusto estetico e sui significati dei colori, ma dovrebbe tenere presente se e come questi colori vengono percepiti dalle persone.
Stando ai dati, a livello mondiale circa il 4,5% delle persone ha il daltonismo: più di trecentocinquanta milioni di individui, mica pochi!
Devo confessarti che fino a quando non esisteva il progetto Spuma non avevo mai prestato molta attenzione a questa condizione.
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Il daltonismo è un’anomalia visiva che comporta un’alterata percezione cromatica; è - in sintesi - una mancata o diversa percezione dei colori.
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Si parla di acromatopsia quando una persona non percepisce tutti i colori e vede unicamente le gradazioni di grigio; nel caso di percezione parziale si parla di discromatopsia. In questo caso, le persone che ce l’hanno non percepiscono un colore, ad esempio il rosso, il verde o il blu.
Solo per facilitare la spiegazione delle immagini che accompagnano questa nostra email, ti riporto di seguito le informazioni tratte dal sito di Humanitas-care circa la discromatopsia.
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"Il daltonismo è contraddistinto da:
- protanopia in condizione di insensibilità al rosso e di protanomalia in caso di insufficiente sensibilità al rosso;
- deuteranopia in condizione di insensibilità al verde e deuteranomalia in caso di insufficiente sensibilità al verde;
- tritanopia in condizione di insensibilità al blu e tritanomalia in caso di scarsa sensibilità al blu (le ultime due sono patologie genetiche infrequenti)."
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Se vuoi approfondire ti consiglio anche una interessante lettura sul sito di ZEISS.
Al momento, la sensibilità nel campo della grafica su tale argomento mi pare essere abbastanza carente, ed è proprio per questo motivo che ho deciso di parlarne in questa newsletter.
Gli strumenti di simulazione, che aiutano graphic e web designer a compiere una scelta inclusiva dei colori e dei loro accostamenti, esistono e sono per lo più gratuiti, o integrati nei software che già utilizziamo ogni giorno per lavoro.
Un esempio: Adobe Photoshop ha un comando per simulare la protanopia e la deuteranopia (menù “Visualizza” → Imposta prova → Daltonismo).
Sempre la stessa software house mette a disposizione Adobe Color, un’applicazione online che, tra le tante funzioni, permette di studiare palette colori accessibili.
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Arriviamo a qualche esempio concreto.
La palette colori di Spuma l’ho studiata proprio perché fosse inclusiva: nelle immagini qui sotto ti mostro una simulazione di come vengono visti i nostri colori da chi ha la discromatopsia.
E ti ricordo, in breve, che la deuteranopia rende l’occhio insensibile al colore verde, la protanopia al colore rosso e la tritanopia al colore blu.
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Come puoi notare, i colori accostati tra loro, anche se risultano diversi da quelli originali, sono comunque facilmente distinguibili; il grigio, che noi usiamo come sfondo, viene visto allo stesso modo da chiunque.
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E se non si presta attenzione a tutto ciò?
Siccome le immagini, in questi casi, sono più immediate delle parole, ti mostro cosa succede se modifico, a caso, i colori di Spuma.
N.B. Il mio esempio è un caso estremo, solitamente i colori in conflitto sono due, al massimo tre.
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I colori contrassegnati dalla barra bianca vanno in conflitto, perché sono davvero molto simili tra di loro. Chi ha la deuteranopia, ad esempio, farà fatica a distinguere tra il colore A e il colore C, e tra il colore B e il colore D. Nel caso della protanopia si farà fatica a distinguere tra B e D, e della tritanopia tra B ed E. L’avresti mai detto? Alcuni colori sono così diversi tra di loro che senza simulatore sarebbe stato impensabile capirlo.
Lo vediamo, ancora più nello specifico, se vado a utilizzare questi colori nel nostro logo.
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Negli ultimi mesi sto provando a sensibilizzare la mia clientela su questo aspetto, spiegando loro che è importante selezionare solo colori che, se accostati, sono accessibili.
L’argomento merita di essere approfondito e, proprio per questo motivo, dopo le ferie gli dedicherò uno o due post del mio blog.
Tornando al significato dei colori, e prima di lasciare spazio ai suggerimenti di Silvia, vorrei segnalarti, in chiusura, la newsletter di Guido Tommasi Editore, che ha deciso di dedicare le uscite estive proprio ai colori.
A cura di Elisa
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Ideata dalla sceneggiatrice Jenji Kohan, e tratta dall’omonimo libro autobiografico di Piper Kerman, Orange Is The New Black è una delle mie serie tv del cuore.
Ambientata in alcuni penitenziari femminili degli Stati Uniti, racconta la vita e la detenzione di una donna borghese, bianca e privilegiata e quella di altre persone detenute con lei. I personaggi sono delineati a fondo, con le loro complesse sfaccettature e il carico di pregiudizi che portano con sé, grazie a una narrazione molto realistica e priva di stereotipi.
Tra i numerosi temi che affronta questa serie televisiva ci sono l’orientamento sessuale, l’identità di genere, il razzismo, la salute mentale, gli standard di bellezza e la disabilità. Un micromondo, quello del carcere, con dinamiche difficili e complesse, in cui si insinuano la violenza e la prevaricazione. Da guardare con un pacchetto di fazzolettini, perché in sette stagioni e 91 episodi in questa comedy-drama si ride e si singhiozza, molto.
(consigliata da Silvia)
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Per passare dal colore al calore è sufficiente un cambio di vocale. E proprio di temperature e di sfumature nei testi si parla nel piccolo manuale, ma di gran spessore, intitolato “Testi che parlano. Il tono di voce nei testi aziendali” (Franco Cesati Editore).
Un libro-guida, scritto - nientemeno che - da Valentina Falcinelli, da consigliare a chi si occupa di branding e identità verbale e, per lavoro, deve orientarsi nella scelta delle parole, delle frasi, della punteggiatura e dei ritmi più adatti alla personalità del brand.
Abbondano esempi, consigli pratici ed esercizi, per non perdere la bussola nel percorso che Falcinelli traccia in modo chiaro, con l’obiettivo di identificare il tono di voce giusto e scrivere testi memorabili e distintivi.
(consigliato da Silvia)
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Grazie per averci lette fino a qui!
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Ti salutiamo con due canzoni
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Hai perso i primi due numeri di Spuma? Puoi leggerli qui Spuma#1 - Spuma#2
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