Buon lunedì!
L'articolo principale di oggi, purtroppo, parla di guerra.
Chi fa intelligenza artificiale può immaginare quanto potrebbe essere devastante un conflitto armato gestito dagli algoritmi. È per questo che cerchiamo in tutti i modi di impedire che le tecnologie cognitive più avanzate siano utilizzate per scopi offensivi.
La breve analisi che ho svolto, basata solo su fonti pubbliche, lascia pensare che al momento il conflitto in Ucraina sia svolga su direttrici più tradizionali, con attività cyber molto ridotte rispetto a quello che ci si aspettava. L'AI per ora è stata utilizzata soprattutto per fare disinformazione.
Resta l'incognita delle nuove "loitering munition" come i droni KUB-BLA, dotati di sistemi AI per la visione artificiale e il riconoscimento degli oggetti. Se ne sono visti alcuni, ma è ancora difficile capire con che grado di autonomia operino.
Chiudo ricordando quello che disse oltre quarant'anni fa Papa Giovanni Paolo II agli scienziati riuniti nella prima sessione dei Seminari di Erice sulle Guerre Nucleari:
"Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell'era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell'uomo."
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Buona lettura! Luca Sambucci
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