La ricetta del week-end
La mia pastiera
La pastiera napoletana… un dolce da leccarsi i baffi solo a pensarci. E dai mille sensi di colpa solo a mangiarla! Un peccato di gola di cui, dopo un pranzo di Pasqua consistente, non potremmo comunque fare a meno. Eppure una soluzione c’è. Ecco perché abbiamo pensato ad una versione vegan della pastiera napoletana. E poi… quale occasione migliore per una ricetta cruelty-free?
La storia della mia pastiera vegan
Eravamo a Lucca, durante il weekend di meditazione e cucina vegana, e con Carmen, nostra amica e allieva di Napoli, si discuteva sulla possibile rivisitazione della pastiera napoletana vegan.
Beh, la serata era davvero favolosa, sulle colline, con tutte le luci della città come panorama, il vino era buono ed evidentemente avevamo buona ispirazione, fatto sta che abbiamo ipotizzato la ricetta che ora vi condivido. Sia a Carmen (in Campania) che a me (qui in Veneto) sembra essere riuscita davvero bene!
(Un abbraccio di cuore a Carmen che ha condiviso con me la sua versione della pastiera senza uova, latticini… e senza tofu!)
Pastiera: ricotta o crema pasticcera?
Se di rivisitazione stiamo parlando, la nostra ricetta vegana della pastiera non può che essere con la ricotta (ricotta veganovviamente!). Nonostante la crema pasticcera stia prendendo sempre più piede nella preparazione della pastiera, la versione originale e più casereccia prevede l’uso della ricotta nell’impasto del ripieno.
La nostra ricotta vegana sarà composta da mandorle, anacardi e latte di mandorla. Come da tradizione, quindi, sarà questo composto ad essere unito a grano cotto, zucchero, scorza di limone e acqua di fiori d’arancio.
E se volete aggiungervi i canditi o l’uvetta, fatelo a vostro piacimento.
Leccatevi i baffi… ma via i sensi di colpa!
N.B.: La nostra ricetta della pastiera vegana è senza tofu! La ricotta (nella ricetta il procedimento di preparazione) sostituirà appieno la cremosità del tofu, e ci aggiungerà la consistenza adatta ad essere mescolata con il resto degli ingredienti.
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