La newsletter per chi ha sete di comunicare |
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Quando le pubblicità non sono un pacco |
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Ciao ,
le festività sono vicinissime, così come la fine del 2022, che passa il testimone al 2023. In questo numero di Spuma non faremo bilanci (non vogliamo annoiarti), né ci troverai buoni propositi per il prossimo anno (poi ci intristiamo a rileggerli tra un anno se sono stati disattesi), né consigli per i regali (sarebbe troppo tardi).
Le feste natalizie inoltre, tralasciando l’aspetto consumistico e capitalistico, sono un argomento complesso perché non vengono vissute e percepite allo stesso modo da ogni persona. Possono essere un periodo gioioso e rilassante, oppure delicato e stressante per diversi motivi: la salute mentale, la solitudine, l’assenza di una persona cara,... Inoltre, non è detto che siano giorni di festa: non tutti i popoli e i Paesi celebrano il Natale. E chi invece lo passa con la famiglia d’origine può sentirsi a disagio o sotto giudizio per diverse ragioni: appartenenza politica, orientamento (affettivo, sessuale,...), fede religiosa, scelte alimentari, stile di vita, sovraccarico sensoriale,...
Quindi il nostro augurio è quello di fare davvero ciò che ti fa stare bene, assieme alle persone che hai scelto per trascorrere le feste.
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Oggi, in questo ultimo numero del 2022, vogliamo focalizzarci su un solo aspetto delle festività: la comunicazione pubblicitaria, portando esempi positivi. In questo periodo infatti abbondano gli spot a tema, alcuni bruttarelli, altri un po’ scontati o zuccherosi, altri invece più originali e d’impatto, forieri anche di messaggi sociali e politici.
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Chi fa parte della community Instagram di @cuciverba già dallo scorso anno, si ricorda - forse - del meraviglioso spot di Posten Norge di cui avevo parlato nella rubrica che tenevo, intitolata #PubblicitàEProgressi, centrata sulle pubblicità inclusive. Quella campagna era una vera e propria favola di Natale che celebrava i 50 anni della depenalizzazione dell’omosessualità in Norvegia con una poetica storia d’amore. Quella tra un uomo, Harry, e Babbo Natale. Non svelo altro e consiglio spassionatamente di (ri)vedere lo spot perché è di grande qualità, pure nella regia e nella fotografia. Non è il classico commercial mordi e fuggi perché dura ben 4 minuti, e sono davvero ben spesi.
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A questo punto penserai, , ma quest’anno non ci sono proprio delle belle pubblicità natalizie? Ebbene sì, ne ho individuate un paio, ma possono essermene sfuggite altre. Dunque, se tu ne hai viste di belle, io ed Elisa siamo davvero curiose di conoscerle. Rispondi a questa mail e segnalacele, così le condividiamo sui nostri profili Ig e ti tagghiamo. Grazie ❤️
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Tornando ai due esempi che ho individuato: Posten Norge ha fatto il bis e ha spaccato anche quest’anno. Spiace non vedere uno spot natalizio così ben fatto e con un messaggio molto potente qui in Italia, ma attendo fiduciosa il giorno in cui accadrà. Già l’anno scorso mi ero immaginata cosa sarebbe successo se Poste Italiane fosse uscita con una campagna come quella della sua omologa norvegese, e mi ero subito proiettata nella testa i titoli di giornale con virgolettati di esponenti politici indignati che avrebbero gridato allo scandalo con il classico “nessuno pensa ai bambini?”. Per un bacio tra due uomini che si amano, nel XXI secolo. Già.
Lo spot natalizio 2022 di Posten Norge è sempre una storia d’amore, questa volta tra Babbo Natale e una signora, che prima era felice con lui, ma poi qualcosa è scattato e tutto cambia tra i due. L’atmosfera di questa novella non è calda e accogliente, ma carica di vento (metafora del cambiamento?), di neve che lascia spazio alla pioggia, e di luci fredde, piuttosto cupe e burtoniane.
La coppia inizia ad avere opinioni divergenti e a discutere. Lei gli fa notare quanto lui stia esagerando con i regali - che le poste gli stanno consegnando a casa -, seppure indirizzati a bambine e bambine che sia Babbo che la signora vogliono vedere felici. È troppo per lei notare che lui non coglie le conseguenze di questo eccesso, di cui non sembra neppure assumersi la responsabilità. In uno di questi screzi gli chiede: ≪In che mondo vivi? È tutto ciò che abbiamo!». E se ne va, lascia la sua serra vuota, delle piante coltivate con cura resta solo un ricordo.
Lui non aveva proprio capito quanto la situazione fosse grave, pensava solo alla felicità di bambine e bambini, lei invece a garantire a quell’infanzia un futuro. Poi, al contrario di quanto di solito accade, è lui a scrivere una missiva, indirizzata a lei: Madre Terra. Che colpo di scena!
E come finisce? Madre Terra ritorna da lui, e con lei la neve, fenomeno climatico tipico per quelle latitudini, al contrario della pioggia, segnale di riscaldamento globale e crisi climatica. E, come dice Babbo Natale, non può vivere senza di lei, nessuno può.
Happy ending? Non del tutto. A chiudere questo corto di circa 4 minuti, le scritte finali, come titoli di coda. Mother Earth has no more chances to give.
E poi seguono altre frasi, che cerco di tradurre: nel 2022 solo 10 delle più grandi aziende norvegesi hanno tagliato le loro emissioni in linea con l’accordo di Parigi. Dobbiamo tutti intensificare lo sforzo. E poi, la chicca finale:
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Ammetto che non conosco le politiche di sostenibilità adottate da Posten Norge (a parte questo articolo che ho scovato sulla mobilità elettrica), né ho le competenze per valutare se sono davvero efficaci e valide, però trovo molto significativa la critica alle emissioni eccessive correlate alle consegne dei pacchi per i regali.
Ciò tocca proprio il core business di Posten Norge, che sembra quasi voler dire: ehi, non esagerate con le spedizioni perché ne va della sopravvivenza della Terra e di chi la abita. Quindi, chapeau!
Cosa ne pensi, ?
Se ti ha incuriosito lo spot non ti resta che vedere questo piccolo capolavoro, lo trovi su YouTube (è in norvegese con sottotitoli in inglese).
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E ora manca il secondo e ultimo commercial!
Questo è molto più probabile che tu lo conosca, se hai un televisore, perché è italiano e va spesso in onda. È la réclame (passami questo termine vintage, lo adoro) del pandoro Bauli. Non è particolarmente rivoluzionario o denso di messaggi, però è tenero e toglie un po’ quel velo di zucchero, conformistico e patinato, da famiglia del Mulino Bianco, tipico degli spot natalizi. Introduce un accenno di personalità un po’ fuori dal coro, prontamente derisa sul bus da persone sue coetanee: una ragazza metal/goth, che non ama il Natale, a cui il fratellino colora di nero la confezione del pandoro solo per renderglielo di suo gradimento. Un gesto d’amore e di comprensione.
Può anche essere un’ottima mossa di marketing sull’onda del successo della serie tv Mercoledì. O forse no.
Per concludere, se ti interessa il tema delle pubblicità, ho creato su Instagram la guida che raccoglie quelle analizzate nella mia (ex) rubrica #PubblicitàEProgressi. Nella raccolta trovi un altro spot natalizio dello scorso anno, un po’ spicy e degno di nota. Se invece vuoi leggere solo una selezione di spot, ti rimando a questo blog post sulle pubblicità inclusive.
Silvia
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Mentre gli spot natalizi si rinnovano di anno in anno, cercando di adottare (più o meno) un linguaggio moderno e inclusivo, lo stesso non si può dire del palinsesto che la TV ci propone per questi giorni di festa. Mi viene da dire “la solita vecchia zuppa riscaldata!”... che tristezza!
Ho cercato di individuare un film natalizio per così dire “alternativo” e “nuovo” ma la verità è che non l’ho trovato, così ho pensato bene di stilare una mia personalissima classifica delle 4 migliori serie tv che ho visto in questo 2022.
, metto le mani avanti e ti avviso che a me piacciono le serie un po' scorrette e violente, ma che comunque insegnano qualcosa o hanno sempre e comunque una morale o un messaggio importante.
Slow Horses | Apple TV 2 stagioni - in corso
Spy-thriller ambientato a Londra; protagonista è Jackson Lamb con la sua squadra di “ronzini”, agenti dell’MI5 che, a causa di errori commessi, hanno compromesso la loro carriera e vengono trasferiti in una sudicia sede distaccata dell’agenzia per occuparsi di quelli che apparentemente sembrano casi di “seconda scelta”.
Pistol | Disney Channel Miniserie - conclusa
La serie, diretta da Danny Boyle, si basa sul libro di memorie di Steve Jones, chitarrista e membro fondatore dei Sex Pistols, “Lonely Boy: Tales from e Sex Pistol”. Arricchita da filmati originali dell’epoca, ci rende uno spaccato realistico della Gran Bretagna degli anni ‘70 e racconta della nascita e caduta dei Sex Pistols, band punk, fenomeno e prodotto commerciale studiato ad hoc dal produttore Malcom McLaren.
The Boys | Prime Video 3 stagioni - in corso
La serie tv più cruda, irriverente e non politically correct degli ultimi anni dove i cattivi sono i supereroi e i buoni sono gli sbandati: una storia alla rovescia, così assurda da essere irresistibile.
The Handmaid's Tale | Prime Video 5 stagioni - in corso
In un futuro distopico il regime teocratico e totalitario di Gilead governa i territori degli ex Stati Uniti d’America. Le donne perdono i loro diritti, sono sottomesse agli uomini e non possono né lavorare né leggere. Le poche donne fertili, chiamate “Ancelle”, vengono rapite e rieducate per poi essere assegnate alle famiglie dei “Comandanti” allo scopo di dar loro dei figli. Basata sul romanzo di Margaret Atwood: “The Handmaid's Tale”.
A cura di Elisa
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Alessia Ragno - La magia dei ravioli
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Sarà che al Natale associo i sapori della tavola, che nella mia infanzia e gioventù gustavo soprattutto grazie all’abilità culinaria delle mie nonne (senza nulla togliere a mamma), perciò scelgo come lettura del mese, non un libro, un saggio o un manuale, ma un racconto online. Una storia breve quanto ricca di dettagli che fanno emozionare e riportano la mente indietro nel tempo, nel mondo che appartiene ai ricordi d'infanzia e di famiglia d'origine.
Leggere proprio in questo periodo “La magia dei ravioli” di Alessia Ragno, non importa se nel racconto sono industriali e le scene non sono ambientate a Natale, mi ha fatto ritrovare quel gusto unico dei raviolini verdi dell’amorevole nonna Corinna, che spesso mi ripropongo di fare secondo la sua ricetta ma poi, per pigrizia forse, non ho mai osato produrre.
Grazie a Dada ho percepito netti quei profumi e rivisto le finestre della cucina della casa dei miei genitori appannate e gocciolanti per il vapore emesso dall’acqua bollente per cuocere la pasta fresca ripiena, il condimento cipolla e salvia, e il brodo, tipico delle festività, messo sul fuoco per ore. La tavola dei ricordi è imbandita a festa, con la tovaglia rossa e il centrotavola natalizio, pronta ad accogliere chi non c’è più oramai da qualche anno. Ah, la magia dei ravioli.
A cura di Silvia
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Grazie di cuore per essere qui e per leggerci. Ci ritroviamo nel 2023 con il numero 8. Spumeggianti auguri
Silvia ed Elisa
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Ti salutiamo con due canzoni
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Hai perso Spuma #6? Puoi leggerla qui.
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