Enzo Cucchi afferma che “ogni artista ha la sua croce che deve
portare”.
A cosa allude? Cosa intende dire questo artista? Si può tentare di rispondere: La croce non la si decide. Si porta e basta e non perché l’hai scelta, pensata, pre-vista, la si porta e basta.
Non è prevista, la croce ti sceglie e la porti. È essa che ti abita da prima, da molto prima, ti abita nelle forme più disparate, storte, sconnesse, hai solo da chiederti cosa fare con essa e di essa.
Un artista, acconsente alla croce. Alla croce che lo sopravanza appunto. Ora, la questione intorno a cui egli ha a che fare con la propria croce si può dire riguardi il concetto lacaniano di Sinthomo, concetto che si sceglie di non trattare in questa sede...
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